5 curiosità su Dante e la sua Commedia

di Charlie Foo |

In occasione del Dantedì, la giornata dedicata alla celebrazione di Dante, parliamo di questo scrittore nostrano e dell’opera che l’ha consacrato alla letteratura: la Divina Commedia. 

Il Dantedì è la giornata nazionale in cui l’Italia celebra il Sommo Poeta, Dante Alighieri (1265-1321), istituita dal Consiglio dei Ministri nel 2020. Il giorno scelto, il 25 marzo, non è una scelta casuale: corrisponderebbe alla data di inizio del viaggio di Dante nell’aldilà. 

Ecco dunque qualche curiosità su Dante e la sua Divina Commedia.

#1 Dante non ha intitolato la sua opera “Divina Commedia” 

La Divina Commedia di Dante non è in realtà mai stata pubblicata e per questa ragione non ha mai avuto un titolo ufficiale. L’opera fu chiamata per lungo tempo “Comedia”, un termine tratto da una lettera scritta da Dante all’amico Cangrande della Scala in cui gli comunicava che aveva appena terminato di scrivere la cantica del Paradiso. 

“Incomincia la Comedìa di Dante Alighieri, fiorentino di nascita, non di costumi”, aveva scritto nella lettera. Per questo la sua opera si è chiamata per lungo tempo Comedia, fino a quando lo scrittore Giovanni Boccaccio, a metà del Cinquecento parla dell’opera di Dante definendola Divina. Da allora l’opera ha cambiato il titolo in Divina Commedia. 

#2 Esiste un videogioco ispirato alla Divina Commedia di Dante e si intitola “Dante’s Inferno”

Naturalmente, come spesso accade, il gioco modifica radicalmente la storia della Divina Commedia. Nel libro infatti, Dante è un uomo qualunque, che per caso si ritrova ad attraversare l’intero regno dei morti, dall’Inferno al Purgatorio al Paradiso rivelandone i segreti e gli abitanti. Nel videogioco invece Dante è un crociato la cui amata, la bella Beatrice, è stata rapita dal Diavolo in persona che l’ha portata all’Inferno. 

Nonostante la trasposizione infedele, il videogioco offre una straordinaria versione virtuale di alcuni dei personaggi simbolo della Divina Commedia come le terribili Arpie, le donne-aquila. 

#3 Alcune frasi di Dante vengono usate spesso in italiano (ma in versione storpiata!)

Dal momento che l’opera di Dante è parte integrante del bagaglio culturale italiano, non stupisce che molte delle sue frasi vengano usate di frequente in italiano. Ma si sa, gli italiani sono fantasiosi e spesso personalizzano il linguaggio… 

La frase “non ti curar di loro ma guarda e passa”, una frase usata spesso in Italia è in realtà una frase storpiata. La frase originale è nel canto a proposito degli Ignavi (coloro che non hanno saputo prendere decisioni nella vita): “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. 

#4 Dante aveva una moglie e non era Beatrice

Nonostante molte opere di Dante menzionino Beatrice o siano a lei dedicate, Beatrice era una giovane incontrata all’età di nove anni e morta molto giovane, lasciando il poeta sconfortato e infelice. Sarà infatti Beatrice, in veste di angelo, a guidare il poeta per buona parte del viaggio in Paradiso all’interno della sua Divina Commedia. 

Nonostante questo, Dante si sposò con una donna, Gemma Donati, con la quale ebbe quattro figli: Jacopo, Pietro, Giovanni e Antonia (che si fece suora prendendo il nome di suor Beatrice). 

#5 Fu esiliato e le sue ossa furono nascoste in un posto segreto

Ai tempi di Dante, la sua città natale, Firenze, viveva un complicato periodo politico. Quando la fazione rivale prese il controllo della città, Dante fu esiliato. Morì di malaria quando era ancora in esilio e per questo fu seppellito a Ravenna. 

Quando, grazie a Michelangelo e a Papa Leone X, si decise di riportare i resti di Dante a Firenze, i monaci di Ravenna inviarono una bara vuota e nascosero gelosamente le ossa di Dante nel chiostro della chiesa di Ravenna. 

I resti di Dante furono scoperti per caso nel 1865 durante la ricostruzione della chiesa di Ravenna (dove ancora oggi sono conservati). 

Quest’anno il Dantedì ha ancora maggiore valore: nel 2021 infatti cade il settimo centenario della morte di Dante, il Sommo Poeta italiano che ha rivoluzionato la lingua del Bel Paese. 

E tu conoscevi questi dettagli sulla sua vita? 


Charlie Foo

Autrice di due romanzi,"Seasons"(2017), "Fuga da Gardenia" (2020), e un saggio su Cenerentola (2022), Charlie ama l'avventura, i viaggi e la cioccolata calda. Ha fondato il sito CharlieFoo.it nel 2014.