Doctor Sleep: luccicanza a intermittenza

di Oskar |
Le premesse

Il celeberrimo scrittore statunitense Stephen King ha terminato nel 2013 Doctor Sleep, ovvero la continuazione del ben più famoso Shining, romanzo pubblicato nel 1977. La trasposizione cinematografica di Doctor Sleep è diretta da Mike Flanagan, già regista di Oujia e Gerald’s game (anch’esso tratto da un romanzo di King). Il film ripropone la storia di Danny Torrance, l’indimenticabile bambino che sul suo triciclo blu pedalava nel labirintico Overlook Hotel di Shining.

La trama

Danny Torrance è ormai diventato adulto, ha grossi problemi di alcolismo e decide di trasferirsi dalla Florida, dove ha vissuto con la madre, in New Hampshire. Nella nuova realtà, Danny riesce a trovare un lavoro stabile e un amico fidato, eppure le visioni e gli incubi non smettono di perseguitarlo. I poteri extrasensoriali definiti come “luccicanza” consentono a Danny di entrare telepaticamente in contatto con una ragazzina di nome Abra, in possesso di una “luccicanza” straordinaria. I due si conoscono e insieme tentano di sventare alcune sinistre esecuzioni, riservate proprio a persone capaci di gestire questo strano e misterioso potere.

Maledette aspettative

Nel finale del film Shining, Danny, sua madre e il cuoco scappano in una tormenta di neve. Poi, il nulla. Almeno fino ad oggi. Flanagan dirige Doctor Sleep  proseguendo nel solco scavato dal capolavoro di Stanley Kubrick del 1980, sicuro che l’interesse e la curiosità avrebbero attirato nelle sale i nostalgici dello schizofrenico Jack Nicholson. Infatti così è stato, anche se alcuni dubbi sulla consistenza della narrazione rimangono. Le storie della pericolosa setta ammazzabambini e della superdotata ragazza afroamericana, non trasmettono (almeno nel film) quell’atmosfera prettamente thriller a cui siamo stati abituati negli adattamenti delle opere di King. Per quanto riguarda gli attori, nei panni della cattiva di turno troviamo Rebecca Ferguson, tanto bella quanto deludente in un ruolo che evidentemente non le si addice. Più convincente appare invece Ewan McGregor (Danny in versione adulta), certamente più a suo agio in film di questo genere che non come improbabile spalla di Winnie the Pooh in Ritorno al bosco dei 100 acri. Nel complesso Doctor Sleep è un film discreto nel quale le scene più apprezzabili (e anche le più attese) vivono inevitabilmente di luce riflessa dal mitico Shining di Kubrick. 

Stephen, non ti fermare!

King è di nome e di fatto il re dell’horror contemporaneo. Ha regalato brividi attraverso romanzi come Carrie, It, Misery e Il miglio verde; queste opere sono state fonte di ispirazione di svariati registi che hanno saputo tradurre su pellicola quello che King scriveva su carta. Fra le gemme dello scrittore di Portland c’è ovviamente Shining, del quale Kubrick comprese immediatamente il valore: quel libro poteva e doveva diventare immortale sul grande schermo… E così fu! Sorte diversa per Doctor Sleep, non certo un film epocale, ma comunque meritevole di una chance. Ad ogni modo speriamo che Stephen King continui a spaventarci come solo lui sa fare, poiché in fondo, affrontare la paura nella solitudine di una stanza o nel buio di un cinema è quello che ci attira da tempo immemore.


Oskar

Cineamatore convinto, Oskar pensa che ogni pellicola abbia un potenziale da non sprecare. I suoi veri cult però sono pizzoccheri e polenta taragna.