5 modi per valutare un libro

di Charlie Foo |

Una volta ho conosciuto un ragazzo che divorava libri e libri nel giro di pochissimo tempo, ma quando gli chiedevo cosa ne pensasse di un certo libro non era in grado di articolare un giudizio chiaro e mi rispondeva “Una bomba!” oppure “Non leggerlo!”

…ma che giudizio è?!

Come faccio a capire quali sono i punti di forza di quel libro e quali sono i punti deboli? Ecco un kit di sopravvivenza per giovani critici letterari: 5 aspetti da tenere in considerazione quando diamo un opinione su un libro (e da tenere in considerazione quando siamo noi a scriverlo).

#1 Trama

A volte ci imbattiamo in trame troppo intricate o, al contrario, troppo banali. Mi è capitato di leggere testi in cui non capivo cosa stesse succedendo fino alla metà del libro se non oltre, o altri in cui mi dicevo “e quindi?” a ogni nuova scena del romanzo. Una buona trama deve saper incuriosire il lettore, coinvolgerlo e distrarlo dalla sua vita privata, senza però dimenticare di chiudere i passaggi più importanti e senza lasciare questioni aperte in modo immotivato.

#2 Personaggi

Quando i personaggi sono troppi o hanno troppi nomi il lettore di sentirsi confuso. Eppure, se i personaggi sono ben caratterizzati, con tratti fisici singolari, una personalità spiccata, un tic di linguaggio o un difetto fisico, sono più facilmente riconoscibili e decisamente più facili da ricordare. Un libro dai personaggi ben delineati e certamente degno di nota e comunque un bravo scrittore sa rendere interessante anche un comodino!

#3 Stile di scrittura

In che modo sono costruite le frasi? Il libro risulta scorrevole o ogni tre parole dobbiamo rileggere la frase? A questo proposito occorre fare attenzione: ogni scrittore ha il proprio stile e non è detto che una frase complicata sia sinonimo di cattiva scrittura. Hemingway ad esempio scrive frasi stringate immediatamente comprensibili, mentre Proust scrive frasi chilometriche con tonnellate di subordinate e un punto ogni dieci pagine, ma i loro libri risultano lo stesso chiari e affascinanti. E’ bene evitare di confondere un brutto libro con un libro complesso.

#4 Ritmo della storia

Un libro si compone di passaggi, che sanno incuriosire e appassionare il lettore un po’ alla volta. A volte se un libro non ci coinvolge sin dalle prime pagine è perché si sta prendendo il suo tempo: spesso i primi passi di un romanzo sono un po’ esplicativi e descrittivi, per contestualizzare i personaggi e il loro passato. Non giudichiamo un libro dalle prime tre pagine… Teniamo il cuore aperto e lasciamoci coinvolgere, se però finite per sentirvi angosciati al pensiero di leggere, vuol dire che quel libro non fa per voi e si può semplicemente passare ad altro!

#5 Quello che ti fa provare

Mi sorprende sempre il potere della carta. Un libro è in grado di aprirci una porta su un mondo del tutto nuovo, in cui possiamo fare esperienze che altrimenti non faremmo mai, come nel magico mondo di Hogwarts della saga di Harry Potter o nelle avventure fra i dinosauri de “Il mondo perduto” di Arthur Conan Doyle. Quando abbiamo sinceramente voglia di andare avanti a leggere, quando abbiamo voglia di visitare quel mondo racchiuso fra le pagine di un libro, quando abbiamo la pelle d’oca, piangiamo, ridiamo o sorridiamo stringendo un volume fra le mani, insomma quando ci emozioniamo, quello è il libro giusto per noi!

Harry Potter e la Camera dei Segreti

Concludo dicendo che ognuno di noi dà un parere soggettivo su un libro: a me può dare moltissimo, mentre può lasciare indifferente qualcun’altro. Ricordiamoci di non dare pareri assoluti e di valutare un libro da tutti i punti di vista! Se però continuiamo a detestare un volume, possiamo sempre applicare uno dei diritti del lettore di cui ci ha parlato Pennac: “Chiudere un libro quando non ci piace e abbandonarne la lettura”.


Charlie Foo

Autrice di due romanzi,"Seasons"(2017), "Fuga da Gardenia" (2020), e un saggio su Cenerentola (2022), Charlie ama l'avventura, i viaggi e la cioccolata calda. Ha fondato il sito CharlieFoo.it nel 2014.