5 modi per riconoscere una bufala

di Charlie Foo |

Di questi tempi si sa quanto sia difficile distinguere una notizia vera da una falsa. Qualche volta forse è anche colpa nostra che ci limitiamo a leggere il titolo di un articolo e non ne verifichiamo le fonti, ma spesso siamo anche vittime di persone senza scrupoli che fanno circolare nel web notizie fabbricate a tavolino per infervorare le folle e spingerci a reazioni istintive. Ho deciso di scrivere questo articolo anche se va un po’ fuori dalle mie solite tematiche perché penso possa tornare utile a tutti noi, considerato il momento storico in cui stiamo vivendo.

Ecco allora 5 dritte per non farci più imbrogliare dalle bufale:

#1 Verificate le fonti!

è più facile di quanto sembri. Da che sito proviene l’articolo che stiamo leggendo? Se trovate la notizia su Facebook, non dovete neppure aprire l’articolo per capire da dove viene: la fonte è quella scritta grigia sotto al titolo. In linea di massima, fidatevi solo di notizie provenienti da testate giornalistiche REALI, quelle che si sentono nominare al Tg, come Repubblica, il Corriere, Il Fatto QuotidianoSe non siete sicuri dell’esistenza di quella testata giornalistica, provate a cercarla su Google. Nonostante le testate siano spesso schierate politicamente, difficilmente mentono, perché incorrerebbero in sanzioni e problemi di smentita piuttosto scivolosi. Siti del tipo tidicotuttalaverita.org o ilcorrieredelbuongiorno.altervista.org o altri siti con titoli assurdi, lunghissimi o che terminano con ALTERVISTA o con BLOGSPOT non sono quasi mai affidabili perché non sono obbligati a dire la verità. EVITATELI COME LA PESTE.

#2 Se la notizia non appare almeno su 3 testate diverse allora è una bufala

Spesso troviamo notizie o video da far accapponare la pelle come: i Musulmani bloccano il traffico durante il Ramadan e spaccano le macchine della gente che passa… ( che cavolata! -.-’). Se una notizia però è reale sarà citata da almeno tre o quattro testate giornalistiche e soprattutto, le principali testate faranno almeno un accenno all’accaduto. Se mettendo su Google le parole chiave della notizia che vi ha fatto indignare, esce un solo risultato relativo a quella notizia, drizzate le antenne: probabilmente si tratta di una bufala. Se appare in dieci siti ma sono tutti del tipo fidatevidime.rivoluzione.blogspot… non credete a una parola di quello che state leggendo.

#3 Attenzione a MAIUSCOLE ed errori ortografici!

Se un sito è pieno di frasi scritte in maiuscolo o presenta errori grammaticali, è un sito che pubblica bufale. I giornalisti sono persone preparate e rispettano regole di punteggiatura e ortografia. Non commetterebbero errori grossolani, non metterebbero mai 10 punti esclamativi e non scriverebbero mai tutto in MAIUSCOLO!!!!!!!!!!!!!!!!

#4 Controllate sempre la data dell’articolo

Spesso le persone rilanciano vecchi articoli (anche vecchi di dieci anni) per sostenere la propria causa. Non siate così sprovveduti da condividere il divorzio fra Brad Pitt e la Aniston. Fatevene una ragione.

#5 Non condividete notizie di cui non siete sicuri al 100%

A volte solo DOPO aver condiviso una notizia, ci accorgiamo di aver diffuso una bufala. A quel punto possiamo smentirla nei commenti o addirittura cancellarla ma ormai il danno è fatto: decine di persone hanno già visto e condiviso la nostra notizia e difficilmente riusciremo ad avvisare tutti che si trattava di una bufala. Inutile piangere sul latte versato. Cerchiamo di non versare il latte.

 

Mi sento di chiudere l’articolo con una (triste) citazione del saggio Albus Silente di Harry Potter: una citazione che purtroppo in questo periodo di xenofobia e paura dei migranti sembrerebbe una spaventosa profezia:

“Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che è facile.”

Mi permetto però di ricordare a tutti che, come Harry Potter ci insegna, non sono i dati anagrafici a fare di qualcuno un buon mago o una buona strega. A buon intenditor…


Charlie Foo

Autrice di due romanzi,"Seasons"(2017), "Fuga da Gardenia" (2020), e un saggio su Cenerentola (2022), Charlie ama l'avventura, i viaggi e la cioccolata calda. Ha fondato il sito CharlieFoo.it nel 2014.